
L’11 febbraio è stata la “Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”.
Anche noi abbiamo deciso di aderire all’evento indetto dall’ONU organizzando un serie di interviste rivolte alle nostre colleghe che hanno intrapreso un percorso di studio tecnico-scientifico, con l’intento di incoraggiare l’affermazione delle ragazze nelle carriere STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e affrontare il tema del gender gap e dell’empowerment femminile in questi campi.
Le protagoniste dell’ultima intervista doppia sono Lorena Bellino (classe 1981), Software Quality Manager, laureata in Informatica e Alessia Dimitri (classe 1973), Software Developer, che ha conseguito la laurea in Ingegneria Elettronica (Indirizzo Biomedica).
Il tuo titolo di studio, ti ha consentito di trovare subito lavoro nell'ambito da te desiderato?
Lorena: Si, fortunatamente da quando mi sono laureata ho trovato subito lavoro in ambito informatico. Ho avuto un paio di esperienze in diverse aziende dove sono riuscita ad ampliare le conoscenze che avevo studiato all’università fino ad arrivare in MESA, dove faccio quello per cui ho studiato e che mi piace. Il fatto di essere una donna non mi ha ostacolata nel trovare lavoro in un ambito che si dice prettamente maschile. Non mi sono mai sentita discriminata rispetto al fatto che sono una donna.
Alessia: Si, dopo neanche un mese dalla laurea ho iniziato subito a lavorare e da allora non mi sono più fermata. Ho intrapreso un percorso di studio legato alle materie STEM perchè sono sempre stata portata e avevo una grande passione per la biologia e per l’ingegneria genetica. Da un punto di vista lavorativo, ho capito che l’informatica mi avrebbe riservato maggiori opportunità, perciò ho deciso di intraprendere questa strada. Consiglio a tutte coloro che hanno una passione o predisposizione per le materie tecniche di intraprendere questo percorso di studio perché offre ottime possibilità di trovare lavoro.
Che impatto hanno avuto nella tua vita le esperienze lavorative, vissute o che stai vivendo, che ti hanno portato a essere la donna che sei oggi?
L: Prima di iniziare l’università ho avuto una breve esperienza in un’azienda di software e da lì ho capito che quella sarebbe stata la mia strada. Il mio lavoro ha formato molto il mio carattere, mi ha insegnato ad essere più meticolosa e ad analizzare e risolvere i problemi ma sicuramente il punto di svolta è stata l’università: l’informatica è una materia molto metodica e schematica, questo mi ha preparata, in determinate situazioni della mia vita, ad essere più fredda senza lasciarmi trasportare dall’ansia.
A: Sono sempre stata una persona dedita all’organizzazione e alla pianificazione. Sicuramente il mio lavoro ha contribuito ad accentuare ed esaltare queste mie caratteristiche. Lo stesso metodo che applico sul lavoro per gestire e analizzare i problemi, lo utilizzo anche nella mia vita quotidiana. Sono una persona molto metodica, non amo molto gli imprevisti e i cambiamenti improvvisi, dinamiche invece che si verificano spesso sul lavoro, questo mi ha aiutato nella vita personale e a livello emotivo, ad imparare ad accettare e affrontare l’imprevisto, a trovare soluzioni ed essere più flessibile.